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Sviluppo comportamentale nel Cane

Approfondimenti

L'importanza dei primi mesi di vita del cane viene spesso sottovalutata e gli errori che si fanno in questa fase inevitabilmente si pagano per tutta la vita. Molti sostengono che la differenza la fa poi la famiglia di adozione del cane e in parte è vero, ma ci sono cose che se si perdono nei primi 2-4 mesi poi non si recuperano più.

Si è soliti dividere lo sviluppo del cucciolo in 4 fasi che corrispondono a diversi stadi di maturazione fisica e psichica.
Queste fasi vengono anche dette "
periodi critici" in quanto il cucciolo ha necessità di venire esposto a determinati stimoli per svipuppare il normale repertorio comportamentale. Se il cucciolo non riceve gli stimoli adeguati nei momenti corretti è facile che sviluppi problemi comportamentali. In queste fasi più che in altre c'è sinaptogenesi quindi il cervello del cucciolo si sviluppa e le interconnessioni neurali che non vengono stimolate si "perdono" mentre quelle che vengono stimolate si mantengono nel tempo.

1)
FASE PRENATALE
In questa fase il cucciolo è solo un feto e sta nella pancia della mamma in attesa del parto. Può sembrare strano ma fin dai 45 giorni di gestazione il piccolo è sensibile alle manipolazioni del ventre materno e alle reazioni emotive della madre, quindi, fin da quando è nell'utero materno comincia ad avere interazioni con il mondo esterno e con la stessa madre. Proprio per questo motivo è importante carezzare il ventre materno durante la gravidanza e fare in modo che la madre sia serena e tranquilla.

2)
PERIODO NEONATALE
Questo periodo coincide con le prime due settimane di vita del cucciolo.
Il cucciolo è nato ma è sordo, cieco, incapace di mantenere la temperatura corporea e di evacuare autonomamente.
I cuccioli strisciano, movimento chiamato "reptazione", e sono dotati di alcuni riflessi che sono estremamente utili alla loro sopravvivenza (suzione, stimolazione alla respirazione, perineale).
I piccoli sono completamente dipendenti dalla madre che non li lascia quasi mai soli, li allata, li tiene caldi e li pulisce aiutandoli a evacuare. Proprio questa azione è indispensabile al cucciolo per il suo futuro: infatti la mamma per leccare il cucciolo nella zona perineale deve girarlo a pancia in su. Tramite questa azione il piccolo impara il comportamento di sottomissione passiva. I cuccioli che non vengono messi a pancia all'aria per essere puliti (come quelli che vengono allattati dall'uomo perchè orfani) non sono in grado da adulti di esibire il comportamento di sottomissione passiva.

3)
PERIODO DI TRANSIZIONE
La terza settimana di vita del cucciolo.
In questa fase, che dura solo 7-8 giorni, la vita del cucciolo cambia radicalmente. Il piccolo si apre al mondo, apre gli occhi, comincia a sentire i primi suoni, comincia ad essere in grado di termoregolarsi e di fare i bisogni autonomamente, comincia a spostarsi senza strisciare ma alzandosi sulle zampe.Questa fase coincide con la fine dello sviluppo della corteccia cerebrale.
Malgrado il cucciolo cominci ad essere un pochino più indipendente dalla mamma, a 15 giorni di vita i piccoli sviluppano attaccamento verso la madre. Questo è indispensabile in quanto la mamma diventa la figura di riferimento (base sicura) e proprio questo tipo di attaccamento si riperquoterà su tutti i successivi legami di attaccamento che il cucciolo avrà nella vita.
I cuccioli cominciano a giocare tra loro e ad interagire maggiormente con la mamma; è assolutamente indispensabile che non vengano separati da essa o dai fratellini.
In questa fase è utilssimo cominciare a stimolare e abituare i cuccioli ai diversi suoni e alla manipolazione umana.

4)
FASE DI SOCIALIZZAZIONE
Questa fase va dalla quarta settimana di vita alla dodicesima/quattordicesima.
I cuccioli cominciano a giocare tra loro, emettono i primi vocalizzi e comincia lo svezzamento.
La mamma ora non è più indispensabile per la sopravvivenza ma proprio in questa fase insegna al cucciolo cose che nessuno potrà mai più insegnargli:

-
la calma e l'autocontrollo: il piccolo gioca con i fratelli e con la mamma e vorrebbe non smettere mai. Quando la mamma nota uno stato di eccessiva eccitazione blocca il cucciolo con una zampa o mordendogli il musino delicatamente. In questo modo il piccolo da adulto sarà un cane in grado di gestire i propri stati emotivi.

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l'inibizione del morso: i piccoli giocano tra loro ma non sono coscienti di quanto i loro dentini possano provocare dolore quindi stringono. Il cucciolo che viene "aggredito" piange e la mamma interviene sgridando l'"aggressore". In questo modo i cuccioli imparano a controllare la potenza del morso e a mollare non appena sentono un lamento da parte del fratellino (o della mamma!).

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il ringhio e la gerarchizzazione alimentare: i piccoli non hanno ben chiara la comunicazione interspecifica quindi non sanno bene cosa voglia dire il ringhio. Glielo insegna la mamma quando è in possesso di una risorsa che vuole tutelare (tipo il cibo) e allontana il cucciolo dapprima ringhiando e poi se serve (perchè il cucciolo non desiste) sgridandolo. In questo modo il piccolo diventerà sensibile al ringhio e capirà che ci sono delle regole per accedere alle risorse.

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sottomissione attiva: nei lupi è la mamma che ha il compito di svezzare i suoi piccoli e lo fa rigurgitando parte del cibo ingerito. Per stimolare questa reazione i cuccioli leccano le labbra della mamma quando lei si ricongiunge a loro. Successivamente questo diventerà un segnale di sottomissione.

I giochi con i fratelli, con la mamma e con eventuali altri cani isegnano ai piccoli la corretta comunicazione (i segnali calmanti sono innati) e danno modo ai cuccioli di mettere in atto quelle sequenze comportamentali che dovranno mettere in atto da adulti in contesti non ludici.

La fase di socializzazione può essere ulteriormente suddivisa in 3 fasi:

1)
socializzazione intraspecifica (dalle 3 alle 8 settimane): i cuccioli imparano a interagire con i conspecifici. E' utile mettere i cuccioli a contatto con cani diversi per taglia e tipo in modo che i piccoli imparino a comunicare e a leggere la comunicazione di tutti i tipi di cani visto che ce ne sono moltissimi (alti, bassi, muso lungo, schiacciato, orecchie dritte, orecchie giu, coda mozzata, coda lunga,ecc).

2)
socializzazione iterspecifica (dalle 5 alle 16 settimane): i cuccioli imparano a interagire e non aver timore di animali e persone. E' importante sapere che mentre la socializzazione intraspecifica è generalizzabile, quella interspecifica non lo è quindi per considerare normale uno stimolo il cucciolo deve essere messo a contatto con diversi "modelli" : un umano con i baffi per il cucciolo è molto diverso da un umano senza baffi, un bambino di 2 anni è diverso da uno di 5, un uomo è diverso da una donna, un anziano con il bastone è diverso da uno senza, una persona con andatura claudicante è diversa da una con andatura normale ecc.

3)
socializzazione ambientale (dalle 6 alle 16 settimane e oltre): i cuccioli si abituano a oggetti, rumori, superfici, suoni, materiali...

Il cucciolo nella fase di socializzazione archivia come positiva e quindi normale ogni situazione ed esperienza che non provoca traumi o paura e come negativa e traumatica ogni esperienza che ha causato angoscia o paura. Questo è il motivo per cui i cuccioli vanno stimolati fin da piccoli e vanno messi a contatto con il numero maggiore possibile di stimoli e situazioni nei primi 4 mesi (bar, ristorante, parco giochi, bambini, auto etc etc). E' però importante essere sicuri di far fare ai cuccioli solo esperienze positive anche se brevi. Ricordiamoci anche che uno stimolo a cui il cane viene sottoposto in modo eccessivo può creare stress quindi bisogna sempre cercare di non esagerare per evitare che il piccolo vada incontro a problemi di ipersocializzazione. Quindi esperienze varie ma molto positive e brevi.

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