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La Riabilitazione Comportamentale

Problemi Comportamentali


Per disturbi comportamentali s’intendono sia i comportamenti indesiderati sia quei comportamenti che rappresentano vere e proprie patologie : aggressività, paura, fobia, panico, comportamento distruttivo, agitazione e stress, minzioni e defecazioni in casa, mangiare cibo e altro da terra, ansia da separazione, mancanza di controllo etc. , per cui correggere devianze nel comportamento del cane e' fondamentale, sia per poter vivere con lui una relazione reciprocamente appagante, sia per evitare quelle derive che possono sfociare in atteggiamenti anche pericolosi per l'incolumita' degli altri e di chi vive con lui (morsi, aggressioni etc.).

Un diffuso antropocentrismo porta a trattare i pet come persone umane, ma non a considerarli dotati di un proprio mondo interiore e di una propria soggettivita'. Purtroppo, nel pensiero comune, solo gli esseri umani sono accreditati di una "mente", mentre per gli animali si parla di comportamenti, non si riconosce loro una VITA MENTALE.

Oggi, grazie alle conoscenze di FISIOLOGIA, NEUROFISIOLOGIA e PSICOLOGIA COGNITIVA si e' passati ad un approccio complessivo e multidisciplinare nello studio delle funzionalita' del cervello, anche quello animale. La mente e' il frutto dell'integrazione tra organismo e mondo esterno, e' frutto della conoscenza che scaturisce dal "dialogo" tra sistema nervoso centrale, periferico, viscerale e l'ambiente. Da qui scaturisce il concetto di BENESSERE ANIMALE, quale STATO DI SALUTE FISICO E MENTALE IN CUI L'ANIMALE SI TROVA IN ARMONIA COL PROPRIO AMBIENTE.

E' ormai assodato che esiste una PSICOLOGIA ANIMALE e, conseguentemente, esiste una PSICOPATOLOGIA ANIMALE. Il comportamento animale viene spiegato e interpretato in termini mentalistici, e si parla quindi di PSICHIATRIA ANIMALE. Il cervello animale non si limita semplicemente ad elaborare informazioni ed emettere risposte; il cervello animale si "emoziona", ossia da' una risposta emozionale alle informazioni e alle esperienze vissute, coinvolgendo in questo tutto l'organismo, nell'espressione ormonale, neurovegetativa, nella memorizzazione e nell'espressione comportamentale.

Occorre precisare comunque che, di fronte ad una vera e propria PSICOPATOLOGIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE e' necessario l'intervento di un MEDICO VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA che, eventualmente in collaborazione con un Istruttore Cinofilo, attui un vero e proprio  intervento medico attraverso una prescrizione che tenga conto di tutte le variabili fisiologiche del soggetto.

Il Veterinario Comportamentalista infatti e' la figura di riferimento per i disturbi comportamentali perche' esiste una stretta relazione tra la salute fisica, l’assetto emozionale e cognitivo dell’animale ed il suo comportamento.


Il medico veterinario ricorre alla terapia comportamentale con l'aiuto in molti casi di
ISTRUTTORI CINOFILI DIPLOMATI E QUALIFICATI che abbiano conseguito una specifica preparazione in tal senso e che possono mettere in atto, SU SUA INDICAZIONE, quelle pratiche adeguate a correggere le devianze comportamentali del paziente. La terapia medica nelle Patologie del Comportamento e' necessaria di fronte a sintomi clinici di una forte sofferenza emotiva, di alterazioni importanti del ritmo sonno/veglia per esempio, quando c'e' il rischio di aggressioni, nelle situazioni di forte stress famigliare, nelle patologie comportamentali in eta' avanzata del cane (disfunzione cognitiva, sindrome confusionale, disturbi dell'umore) o semplicemente nella mancata risposta o risposta parziale dopo un intervento riabilitativo comportamentale, per la presenza ad esempio di forti fobie, desocializzazione, sociopatia ed impulsivita'.

Occorre quindi capire se si tratta semplicemente di un problema educativo, di una patologia relazionale, di uno stato psicopatologico o una patologia organica che si manifesta anche con sintomi comportamentali. Lo scopo di ogni intervento, che sia di riabilitazione comportamentale o di vera e propria terapia psichiatrica da parte di un medico veterinario comportamentalista, e' la salute mentale e fisica del paziente (cane) e la risoluzione della sua condizione di grave sofferenza psicologica. E' ovvio che il successo o l'insuccesso di ogni intervento si ripercuotera' anche sul sistema famiglia, ossia avra' delle conseguenze a cascata sull'ambiente di relazioni in cui il cane e' inserito, per cui occorre prevenire ed eventualmente trattare la malattia in una fase quanto piu' possibile precoce per garantire margini piu' ampi di successo terapeutico.

L' ISTRUTTORE CINOFILO


E' una figura professionale molto importante nell' APPROCCIO COGNITIVO ZOOANTROPOLOGICO (ACZ), per la progettazione e la realizzazione, EVENTUALMENTE assieme ad un VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA, di percorsi riabilitativi nel cane affetto da patologie del comportamento. Interviene dove si presentano SISTEMICHE RELAZIONALI alterate, o per colpa del cane o per una errata gestione da parte del/dei proprietari. Interviene dove esistono devianze comportamentali di tipo psichiatrico, programmando in sinergia con il medico veterinario comportamentalista un piano terapeutico di recupero. Alcuni dei suoi compiti sono :

* affrontare i problemi di sviluppo caratteriale del cane, anche a lungo termine, agendo su emozioni, motivazioni, comportamento.
* intervenire sull' acquisizione degli autocontrolli.
* affrontare e risolvere problemi quali aggressivita', paure, fobie, ipercineticita'.
* analisi del comportamento di aggressione e valutazione delle modalita' di intervento.
* affrontare problematiche relazionali in ambito familiare e di conduzione del cane in ambito sociale.
* aumentare e potenziare le capacita' cognitive del cane, eliminando il piu' possibile tutte quelle condizioni che portano il soggetto a delle risposte inadeguate e recuperare quanto piu' possibile le risposte fisiologicamente corrette.

Si seguono protocolli di PSICOTERAPIA COGNITIVA-ZOOANTROPOLOGICA adeguati ad operare nelle varie situazioni problema.

Ovviamente non si puo' essere ISTRUTTORI CINOFILI se non si e' prima EDUCATORI CINOFILI, proprio perche' e' indispensabile conoscere PRIMA il normale profilo comportamentale del cane per poter comprendere POI le situazioni di disagio e le derive comportamentali che ne conseguono.

I disturbi comportamentali possono comparire gia' nei primi mesi di vita del cane e consolidarsi fino all' eta' adulta. Intervenire il piu' precocemente possibile diviene fondamentale perche' il cane giovane ha piu' possibilita' di "recupero" di un soggetto adulto od anziano.



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